giovedì 22 maggio 2008

La situazione


Ad oggi il progetto jatropha si sta sviluppando con tre team di progetto: uno per l'Argentina, uno per il Senegal, uno per il Mozambico.
La jatropha è ormai uscita dalla fase sperimentale ed è entrata a pieno titolo tra le piante in grado di fornire fonti rinnovabili per la produzione di energia (olio per centrali elettriche) e per i trasporti (Biodiesel). A tal proposito citiamo quanto pubblicato da Goldman Sachs , The Wall Street Journal, a riguardo:
Goldman Sachs recently cited Jatropha curcas as one of the best candidates for future biodiesel production.[3] Il progetto più sviluppato è senza dubbio quello del Mozambico, progetto sul quale tutto il network si sta dirigendo. Infatti abbiamo già sviluppato contatti e protocolli di collaborazione con associazioni di agricoltori locali già in grado di coltivare questa varietà arborea.
Ci sono a disposizione in concessione circa 20.000 ettari.
Abbiamo sviluppato contatti con diverse aziende italiane interessate alla filiera agroindustriale per la produzione di olio per centrali elettriche e per la commercializzazione del pellet (biomassa solida), sottoprodotto derivante dalla spremitura dei semi, che ha un'alta capacità calorifica.
Lo staff della jatropha-mozambico (tecnici, ingegneri, agronomi italiani e mozambicani) è in grado di elaborare studi di pre-fattibilità e di fattibilità a misura delle necessità del singolo investitore, elaborando anche i modelli di business più idonei al tipo di attività imprenditoriale richiesta.

Stiamo per attivare dei primi campi sperimentali dove poter verificare sul campo la produttività per ettaro (può variare da 4 a 20 tonnellate per ettaro), trovare le migliori location, testare la catena logistica dal campo di produzione fino al porto italiano di arrivo.
per contatti: apro@fastwebnet.it

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